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Sei vittima di un deepfake? Ti spieghiamo come presentare una denuncia efficace e rimuoviamo i contenuti diffamatori velocemente

Cosa sono i Deepfakes?

 I deepfake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini, video, audio) vengono modificati in modo da sembrare autentici. In sintesi i deepfake sono file digitali creati dell’intelligenza artificiale per manipolare la realtà in modo significativo. Il termine “deepfake” nasce dalla combinazione delle parole “fake” e “deep learning”, un ramo dell’intelligenza artificiale e del machine learning che si focalizza sulla manipolazione avanzata di dati e informazioni.

Per rispondere in modo ancora più semplice possiamo dire che i deepfake sono “alterazioni digitali della realtà” compiute dall’intelligenza artificiale che è in grado di elaborare foto/video/audio reali, modificandoli in modo da sembrare comunque autentici, veri, anche se sono stati manipolati. Il termine “deepfake” è una contrazione e nasce dalla combinazione delle parole “fake” (falso) e “deep learning” (apprendimento approfondito). Quindi, unendo i due termini, un apprendimento approfondito, per la manipolazione di dati e informazioni, al fine di generare una nuova realtà.

Per chi ancora si stia chiedendo cosa sia l’intelligenza artificiale, l’IA è una tecnologia che permette ai computer e ai sistemi informatici di compiere compiti che richiedono solitamente l’intelligenza umana. Questi compiti possono includere l’apprendimento, il ragionamento, il riconoscimento di modelli, la risoluzione di problemi e l’interazione con gli esseri umani. In sostanza, l’IA si riferisce alla capacità di una macchina di imitare o emulare le funzioni cognitive umane.  In sostanza, l’obiettivo dell’AI consiste nel sviluppare computer capaci di ragionare e comportarsi in maniera simile agli esseri umani.

Per quali scopi vengono creati i Deepfakes?

Questa tecnologia viene utilizzata per molteplici scopi inappropriati:

  • per la diffusione di false notizie : sostituendo il volto di una persona in un video con quello di un’altra persona, simulando che il soggetto stia dicendo o facendo qualcosa che non ha mai detto o fatto.  Rientrano in questo ambito i video falsi di celebrità che dicono o fanno cose imbarazzanti o offensive ed i video falsi di politici che diffondono propagande non veritiere. I deepfake possono riguardare sia politici che leader di opinione, con l’obiettivo di manipolare la percezione del pubblico. Ad esempio, video deepfake potrebbero essere diffusi tra gli elettori che sostengono un politico, mostrandolo in situazioni compromettenti o a commettere atti discutibili al fine di danneggiarne la reputazione e influenzare le opinioni degli elettori o le scelte di voto. Questa pratica può purtroppo contribuire alla diffusione di notizie false e alla disinformazione.
  • per truffare le persone : creando finti video di personaggi famosi che ti invitano ad acquistare un prodotto o un servizio o fare un investimento vantaggioso che si rivelerà una truffa.
  • per diffamare le persone : proponendo falsi contenuti di qualsiasi genere come ad esempio nel revenge porn dove il fidanzato o la fidanzata lasciati si vendicano pubblicando immagini o video finti e compromettenti dell’ex partner. Si aggiunga come altro esempio quello di far ricadere la responsabilità di parole mai dette a qualcuno che è estraneo ad uno specifico fatto.
  • per atti di cyberbullismo : realizzando video manipolati con lo scopo di umiliare, deridere o diffamare le persone coinvolte.
  • per atti estorsivi : portando avanti ricatti sessuali. I deepfake per scopi estorsivi sono in costante aumento, con l’intento di richiedere pagamenti in cambio della non divulgazione o della rimozione di contenuti compromettenti. Approfondimenti qui : Rimozione Deepfake: materiale a sfondo sessualepresso il nostro studio.
  • per attività telematiche illecite – cybercrime : perseguendo diverse tipologie di cybercrime. Attraverso l’uso di volti e voci artefatti è possibile eludere i sistemi di sicurezza che si basano su dati biometrici facciali e vocali. I criminali informatici possono creare video e messaggi audio deepfake per indurre colleghi, amici e parenti di una vittima a fare qualcosa o ad interagire con link dannosi o allegati che mettono a rischio i loro dispositivi e sistemi. Inoltre, poiché molti sistemi digitali utilizzano l’autenticazione biometrica, esiste il rischio che video e audio deepfake possano essere sfruttati per manipolare tali sistemi e ottenere accesso non autorizzato a informazioni sensibili ( documenti personali salvati nel telefono o accessi agli account email o social ) o finanziarie ( accesso ai conti bancari ) contenute nel telefono di una persona.

Quante tipologie di Deepfakes esistono?

Le tipologie di deepfake possono variare in base alla tecnica utilizzata e agli obiettivi del creatore. Tuttavia, possiamo identificare alcune categorie principali:

  1. Deepfake video facciali: Questi deepfake sostituiscono il volto di una persona in un video con quello di un’altra persona, utilizzando algoritmi di apprendimento profondo per adattare i movimenti facciali e le espressioni alla nuova faccia. Questi possono essere utilizzati per creare video falsi di politici, celebrità o persone comuni.

  2. Deepfake audio: Questi deepfake manipolano registrazioni audio per far sembrare che una persona stia dicendo qualcosa che non ha mai detto. Questa tecnica può essere utilizzata per creare discorsi falsi o per modificare il tono e il contenuto di una conversazione.

  3. Deepfake immagini: Questi deepfake alterano le immagini per creare ritratti falsi o per modificare l’aspetto di una persona in una foto. Questa tecnica può essere utilizzata per creare immagini falsificate di persone o per alterare l’aspetto di una persona in una foto.

  4. Deepfake video completi: Questi deepfake coinvolgono la creazione di video completi, comprese le azioni e le parole di una persona che non è reale o che esiste, ma che non ha mai svolto quelle azioni.

  5. Deepfake testuali: Questi deepfake utilizzano l’IA per generare testi falsi o manipolati in modo da sembrare autentici. Questa tecnica può essere utilizzata per creare notizie false o per manipolare opinioni attraverso la diffusione di informazioni fuorvianti.

Queste sono solo alcune delle tipologie di deepfake esistenti, e la tecnologia continua a evolversi, portando potenzialmente a nuove forme di manipolazione mediatica.

Che differenza c’è tra Deepfake e Deepnude?

Le differenze principali tra DeepNude e Deepfake riguardano la loro applicazione e il tipo di media che manipolano:

  1. Deepfake: Il termine “deepfake” è un concetto generale che si riferisce a qualsiasi tipo di media (video, audio, immagini, testo) manipolato o generato artificialmente utilizzando tecniche di intelligenza artificiale, come le reti neurali profonde. I deepfake possono essere utilizzati per sostituire il volto di una persona in un video, manipolare registrazioni audio per far sembrare che una persona dica qualcosa che non ha mai detto, alterare immagini per creare ritratti falsi, e così via. Sono spesso utilizzati per creare contenuti falsi o fuorvianti.

  2. DeepNude: DeepNude è un’applicazione specifica di deep learning che è stata progettata per creare immagini false di nudità a partire da foto di persone vestite. L’app utilizzava algoritmi di intelligenza artificiale per rimuovere digitalmente i vestiti dalle foto, creando così immagini di nudità che sembravano realistiche. Tuttavia, a causa delle preoccupazioni riguardanti la privacy e il possibile abuso dell’applicazione per scopi dannosi come la creazione di immagini pornografiche non consensuali, gli sviluppatori hanno interrotto il supporto e la distribuzione di DeepNude. Sono comunque già nate alternative come “undress.app”, “nudify.online” e “soulgen.org” … e molte altre

In breve, mentre Deepfake è un termine generale che si riferisce a una vasta gamma di manipolazioni mediatiche create utilizzando l’intelligenza artificiale, DeepNude era un’applicazione specifica progettata per creare immagini false di nudità attraverso tecniche di deep learning. Il deepnude è una tecnologia che consente di manipolare immagini per “spogliare” virtualmente le persone, anche minori, e sovrapporle a corpi nudi o coinvolti in atti sessuali. Questa pratica inizialmente mirava a compromettere personaggi famosi, ma ora, con la diffusione sempre maggiore di tale software, coinvolge anche individui comuni. Ciò può portare a gravi conseguenze sociali e psicologiche, come nel caso del “revenge porn” in cui vengono diffuse immagini sessualmente esplicite online per scopi di ricatto o vendetta. L’uso di video deepnude, senza il consenso delle persone rappresentate, può alimentare il sexting, la pornografia illegale e persino reati come la pedopornografia.

Nota: le immagini generate con deepnude, una specifica tecnologia deepfake che mostra persone ignare in situazioni compromettenti o addirittura pornografiche, possono essere impiegate per commettere il reato di revenge porn. Tale fattispecie è disciplinata dall’articolo 612-ter del Codice Penale, introdotto dalla Legge 69/2019 nota come Codice Rosso, e punisce la diffusione illecita di immagini o video di natura sessualmente esplicita. In aggiunta, l’utilizzo di immagini e video generati tramite la tecnica del deepnude potrebbe essere esteso al sexting (cioè, la condivisione di contenuti sessualmente espliciti, inclusi potenzialmente minori), alla pornografia illecita e a crimini gravi come la pedopornografia.

Come vengono creati i Deepfakes?

I deepfakes vengono creati attraverso un processo complesso che coinvolge l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare le reti neurali artificiali. Ecco una panoramica generale del processo di creazione dei deepfakes:

  1. Raccolta dei dati: Per creare un deepfake di alta qualità, sono necessari dati di input sufficienti. Questi possono includere video, immagini e audio della persona che si desidera manipolare, nonché dati di riferimento della persona da cui si vogliono estrarre i tratti caratteristici (ad esempio, il volto).

  2. Pre-elaborazione dei dati: Una volta raccolti i dati, è necessario pre-elaborarli per renderli adatti all’addestramento dell’algoritmo di deep learning. Questo può includere il ritaglio delle immagini, l’allineamento del volto, la normalizzazione dei colori, e così via.

  3. Addestramento del modello: Il passo successivo coinvolge l’addestramento di una rete neurale artificiale, che può essere una rete generativa avversaria (GAN) o una rete neurale convoluzionale (CNN), a seconda dell’applicazione. Durante l’addestramento, la rete neurale impara a individuare e replicare i tratti distintivi della persona di riferimento, come le espressioni facciali, i movimenti del corpo, la voce, e altri parametri.

  4. Generazione del deepfake: Una volta che il modello è stato addestrato, può essere utilizzato per generare il deepfake. Per esempio, nel caso dei deepfake video facciali, il modello può essere utilizzato per sostituire il volto della persona nel video di origine con quello della persona di riferimento. Questo processo coinvolge la sintesi di nuove immagini che mantengono la coerenza con il video di origine ma riflettono le espressioni e i movimenti del viso della persona di riferimento.

  5. Raffinamento e ottimizzazione: Dopo la generazione iniziale del deepfake, è possibile applicare tecniche di raffinamento per migliorare la qualità e la coerenza del risultato. Questo può includere l’aggiunta di dettagli più fini, l’ottimizzazione della sincronizzazione labiale (nel caso di deepfake audio/video) e la correzione di eventuali artefatti o irregolarità.

  6. Distribuzione e condivisione: Una volta che il deepfake è stato creato e raffinato, può essere distribuito e condiviso attraverso vari canali, come i social media, i siti web di video sharing, o le piattaforme di messaggistica. È importante notare che la distribuzione di deepfake senza il consenso delle persone coinvolte può avere conseguenze legali e etiche, specialmente se viene utilizzato per diffondere disinformazione o danneggiare la reputazione di qualcuno.

Dove vengono pubblicati i Deepfakes?

I deepfake possono essere pubblicati su una varietà di piattaforme online, inclusi:

  1. Social media: Piattaforme come Facebook, X, Instagram, TikTok e altre sono spesso utilizzate per la condivisione di deepfakes, sia per scopi divertenti che per scopi dannosi.

  2. Siti di video sharing: Piattaforme come YouTube, Vimeo, e Dailymotion possono ospitare contenuti deepfake, che possono essere caricati dagli utenti.

  3. Forum e comunità online: Siti web e forum online dedicati alla condivisione di contenuti digitali, spesso ospitano contenuti deepfake, sia per scopi di intrattenimento che per scopi più discutibili.

  4. Siti web dedicati: Alcuni siti web possono essere specificamente dedicati alla creazione e alla condivisione di deepfakes. Tuttavia, molti di questi siti sono stati oggetto di critiche e sono stati chiusi dagli stessi gestori a causa delle preoccupazioni riguardanti l’abuso della tecnologia.

  5. Applicazioni di messaggistica: Le applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram e Signal possono essere utilizzate per condividere deepfake tramite messaggi privati o chat di gruppo.

È importante notare che molte piattaforme online hanno adottato politiche e strumenti per affrontare il problema dei deepfake e della disinformazione, comprese le politiche di utilizzo accettabile, gli algoritmi di rilevamento automatico dei contenuti manipolati e le opzioni per segnalare i contenuti sospetti. Tuttavia, la natura sempre mutevole della tecnologia e delle piattaforme online significa che i deepfake possono comunque essere diffusi e condivisi in vari contesti online.

E’ possibile riconoscere un deepfake ( immagini o video ) ad occhio nudo?

La contraffazione dell’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando uno dei maggiori problemi che dobbiamo affrontare online. Immagini, video e audio ingannevoli stanno proliferando a causa dell’aumento e dell’abuso di strumenti di intelligenza artificiale generativa La sfida si è intensificata con il progresso dell’intelligenza artificiale. I suggerimenti che vi forniamo qui di seguito potrebbero non essere più validi. Sebbene gli esseri umani a volte riescano a rilevare i deepfake, il compito sta diventando sempre più difficile man mano che le tecnologie utilizzate per generare contenuti falsi diventano sempre più realistiche.

L’analisi forense [ come quella fatta dal nostro studio ] è l’unico strumento valido per comprendere se si tratta di un deepfake. Vi forniamo tuttavia alcuni segnali da tenere d’occhio.

Per riconoscere un video deepfake potete provare ad osservare:

  • l’inconsistenza nel movimento: osserva attentamente il movimento delle persone nel video. I deepfake video potrebbero presentare movimenti irrealistici o innaturali, come occhi che non si muovono in sincronia con il resto del viso o mancanza di espressioni facciali coerenti con il discorso.
  • l’espressione uniforme. Nei deepfake si perde quasi sempre l’espressione che viene solo accennata e risulta poco vera.
  • la sincronizzazione labiale: verifica se la sincronizzazione labiale è accurata. In alcuni casi, i deepfake potrebbero non essere in grado di replicare perfettamente il movimento della bocca in sincronia con il discorso.
  • le differenze nel contesto: controlla se ci sono discrepanze nel contesto del video, come anomalie nell’illuminazione, nell’ambientazione o nell’abbigliamento che non corrispondono al contesto della scena.
  • la qualità dell’immagine: esamina la qualità dell’immagine nel video. I deepfake video potrebbero presentare artefatti visivi o perdita di dettagli, specialmente nelle aree in cui è stata effettuata la manipolazione.
  • il riflesso delle lenti. Se indossano gli occhiali, nei deepfake spesso le lenti non riflettono la luce come dovrebbero.
  • la presenza di transizioni brusche, errori di continuità o movimenti innaturali che persistono nel tempo. Valutare la velocità e il movimento degli oggetti all’interno del video per eventuali irregolarità
  • il contesto e la coerenza narrativa: assicurati che il contenuto del video abbia senso nel contesto della storia o della narrazione. Le incoerenze nella trama o nei dettagli della storia potrebbero essere segnali di manipolazione.
  • la durata del video. Un falso di qualità richiede diverse ore di lavoro e di addestramento dell’algoritmo, quindi i video falsi durano solitamente solo pochi secondi.  
  • la colorazione del video. Tieni d’occhio il colore del video e se l’illuminazione fluttua da un fotogramma a quello successivo. Chiediti se il colore naturale della pelle della persona sembra insolito. Ci sono ombre dove non dovrebbero esserci?   
  • l’allineamento degli occhi. Metti in pausa il video alcune volte e controlla se gli occhi guardano nella stessa direzione.
  • gli algoritmi di intelligenza artificiale faticano anche a ricreare il battito delle palpebre naturale o a rinunciare del tutto al battito delle palpebre.
  • l’interno della bocca, i capelli e le orecchie. La tecnologia per generare deepfake  non è ancora molto efficace nel riprodurre fedelmente la lingua, i denti e la cavità orale quando la persona parla. Pertanto, le sfocature all’interno della bocca sono indicative di un’immagine falsa.  Se non riesci a distinguere i singoli denti o le persone sembrano avere capelli perfetti senza parti svolazzanti, è un segno a cui prestare attenzione. Per quanto riguarda le orecchie queste sono molto specifiche per ogni persona ed avere una foto di di quelle reali permette molte volte di comprendere subito se si tratta di un fake.
  • elementi di conoscenza pregressa: se conosci le persone coinvolte nel video o il contesto in cui è stato girato, potresti notare discrepanze rispetto alla realtà.

Se si tratta di un video deepfake in tempo reale (non di una registrazione), chiedi alla persona di girare la testa o di mettere una mano davanti al viso. La tecnologia AI mentre questo articolo viene scritto non è ancora addestrata per eseguire questi movimenti in modo realistico, quindi queste semplici azioni possono rivelare rapidamente se stai parlando o meno con una persona reale.

Per valutare se siamo in presenza di immagini deepfake ecco alcuni indizi :

  • valutare la presenza di una luminosità artificiale che conferisce alla pelle un effetto “levigato” particolare ed una lucentezza o una brillantezza innaturali, o un bilanciamento del colore che sembra sbagliato rispetto alla scena visualizzata.
  •  cercare sfocature o distorsioni attorno al viso, al corpo o ai vestiti.
  • controllare la inconsistenza delle ombre e dell’illuminazione. Spesso il soggetto è perfettamente a fuoco e appare realisticamente convincente, ma gli elementi sullo sfondo potrebbero non essere così realistici o raffinati.
  • notare la presenza di asimmetrie facciali o bordi ruvidi attorno al viso. Focalizza la tua attenzione ai volti: lo scambio di volti è uno dei metodi deepfake più comuni. Consigliamo di osservare da vicino i bordi del viso. Il tono della pelle del viso corrisponde al resto della testa o del corpo? I bordi del viso sono nitidi o sfocati?
  • aiutarsi con la ricerca inversa dell’immagine. Effettua una ricerca inversa dell’immagine utilizzando motori di ricerca come Google Immagini per vedere se l’immagine è stata precedentemente utilizzata o se è stata modificata da altre fonti.
  • identificare inconsistenze nel contesto. Se l’immagine sembra non adattarsi al contesto in cui è stata presentata, potrebbe essere un segnale di manipolazione. Ad esempio, controlla se l’illuminazione, l’ambientazione o l’abbigliamento sono appropriati per la situazione.
  • attenzione ai capelli, poiché l’assenza di crespo e di singole ciocche può indicare un’immagine manipolata
  • guardare attentamente i denti se è possibile. Sono chiari o sono sfocati e in qualche modo non coerenti con il modo in cui appaiono nella vita reale?  la mancanza di contorni per i singoli denti potrebbe essere un indizio.

E’ possibile riconoscere un deepfake audio senza fare delle analisi informatiche?

Per valutare se siamo in presenza di audio deepfake ecco alcuni indizi :

Il fenomeno dei deepfake audio si contraddistingue spesso per evidenziare anomalie come pause irregolari, variazioni di tono, altezza e velocità, nonché esitazioni insolite, intonazioni meccaniche o ritmo non uniforme. Inoltre, le tecnologie di intelligenza artificiale generativa spesso incontrano difficoltà nel replicare determinati suoni vocali. I contenuti deepfake di solito mancano di autentiche espressioni emotive o reazioni. È importante notare eventuali discrepanze nel tono emotivo o comportamenti non coerenti con il contesto. Gli algoritmi deepfake potrebbero inoltre faticare nel riprodurre fedelmente i suoni di fondo o l’ambiente autentico. È consigliabile rimanere vigili di fronte a pause, alterazioni e altre irregolarità che possono manifestarsi durante la riproduzione del contenuto. 

I deepfake solo audio ti offrono meno potenziali errori di intelligenza artificiale a cui prestare attenzione. Riconoscere un deepfake audio senza analisi informatiche può essere molto difficile, ma ci sono alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarci a identificarne uno:

  • Inconsistenze nel tono e nell’intonazione: Potresti notare delle discrepanze nel modo in cui viene pronunciata la voce, come cambiamenti improvvisi di tono o intonazione non coerenti con il contesto.
  • Fluenti articolazioni: I deepfake audio potrebbero avere delle articolazioni meno fluide rispetto a una conversazione autentica. Potrebbero esserci pause innaturali o esitazioni eccessive.
  • Anomalie nel contenuto: Se il contenuto dell’audio sembra incoerente o il parlato sembra strano per il contesto, potrebbe essere un segnale di manipolazione.
  • Pronuncia ed accento. A volte l’intelligenza artificiale pronuncerà le parole in uno stile incoerente.
  • Rumore di fondo. E’ importante notare se è coerente o cambia qualcosa in relazione ai suoni di sottofondo durante il discorso.
  • Sintesi vocale: Alcuni deepfake audio potrebbero presentare una qualità sonora distorta o metallici, soprattutto se sono stati generati utilizzando la sintesi vocale.
  • Conoscenza pregressa: Se conosci personalmente la persona la cui voce è stata replicata nel deepfake audio, potresti notare discrepanze rispetto al suo modo usuale di parlare o all’accento.

Ricorda che queste sono solo delle indicazioni generali e non sempre indicative al 100%. Il miglior modo per identificare un deepfake audio in modo affidabile rimane l’analisi approfondita utilizzando strumenti e tecnologie specifiche per la rilevazione di manipolazioni digitali come l’analisi forense [ come quella fatta dal nostro studio ]

Quali sono i reati che vengono commessi quando si crea e diffonde un Deepfake per scopi malevoli?

La creazione e la diffusione di deepfake che violano i diritti personali di un soggetto o vengono utilizzati per guadagni dolosi o criminali,  possono comportare una serie di reati, a seconda del contesto e delle circostanze specifiche. Parliamo in questi casi di intelligenza artificiale offensiva. Ecco alcuni dei reati che potrebbero essere commessi:

  1. Violazione della privacy: Se un deepfake coinvolge l’uso non autorizzato di immagini o registrazioni audio di una persona senza il loro consenso, può costituire una violazione della privacy. Questo può essere particolarmente rilevante se il deepfake include contenuti sensibili o dannosi per la reputazione della persona coinvolta.

  2. Diffamazione: La creazione e la diffusione di deepfake contenenti informazioni false o dannose su una persona possono costituire diffamazione. Questo può includere la diffusione di video o immagini falsi che danneggiano la reputazione o l’integrità di un individuo.

  3. Falsificazione di prove: Se i deepfake vengono utilizzati per falsificare prove in un procedimento legale, ad esempio alterando registrazioni audio o video per influenzare il risultato di un processo, ciò potrebbe costituire un reato di falsificazione di prove.

  4. Violazione dei diritti di proprietà intellettuale: Se un deepfake utilizza materiale protetto da copyright, come immagini o clip audio, senza il consenso del proprietario dei diritti, ciò potrebbe costituire una violazione dei diritti di proprietà intellettuale.

  5. Stalking o molestie: La creazione e la diffusione di deepfake con l’intento di molestare, minacciare o intimidire una persona possono costituire stalking o molestie, a seconda delle leggi locali.

  6. Violazione delle leggi sulla sicurezza informatica: Se i deepfake coinvolgono l’hacking o l’accesso non autorizzato a sistemi informatici o reti per ottenere dati o informazioni utilizzati nella manipolazione dei media, ciò potrebbe costituire una violazione delle leggi sulla sicurezza informatica.

  7. Furto di identità causato dalla perdita di controllo della propria immagine. Il deepfake rappresenta una forma estremamente grave di furto di identità. Le vittime di queste manipolazioni non solo perdono il controllo sulla propria immagine, ma sono anche esposte alla distorsione dei propri pensieri e delle proprie idee, che vengono falsamente attribuiti attraverso comportamenti e discorsi manipolati nei video. Inoltre, le persone coinvolte nei deepfake potrebbero trovarsi erroneamente in ambienti o situazioni mai vissuti o che mai avrebbero scelto di frequentare, mettendole in situazioni imbarazzanti. Fondamentalmente, i deepfake sono capaci di creare scenari del tutto inventati, mettendo a rischio la privacy e la dignità delle persone coinvolte che non hanno mai autorizzato tali pubblicazioni.
  8. Violenza sessuale e pornografia non consensuale: Se i deepfake coinvolgono la creazione o la diffusione di contenuti pornografici falsi o manipolati senza il consenso delle persone coinvolte, ciò potrebbe costituire un reato di violenza sessuale o pornografia non consensuale.

È importante notare che le leggi e le normative relative ai deepfake possono variare da giurisdizione a giurisdizione, e che il contesto specifico in cui vengono creati e diffusi i deepfake può influenzare i reati che possono essere coinvolti. Inoltre, la rapida evoluzione della tecnologia dei deepfake può rendere necessari continui aggiornamenti alle leggi esistenti per affrontare in modo efficace questa forma emergente di manipolazione mediatica. 

In italia il garante della privacy ed altre autorità di protezione dei dati personali possono intervenire per prevenire e sanzionare le violazioni della normativa in materia di protezione dei dati. Il materiale prodotto con la tecnica del deepfake è lesivo della reputazione con aggravante di cui all’art. 595 comma 3 c.p., ovvero quando l’offesa all’altrui reputazione avviene con qualsiasi altro mezzo di pubblicità. (Cass. pen., Sez. V, 01/06/2021, n. 28634, ex multis). Se utilizzato per ingannare il destinatario, il fatto potrebbe ascriversi, a seconda della condotta, al reato di cui all’art. 494 c.p. (sostituzione di persona), art. 640 (truffa), 640 ter (frode informatica), art. 56 e 629 c.p. (tentata estorsione), 612 bis (atti persecutori). Se il deepfake viene utilizzato per trarre in inganno qualcuno per ottenere un vantaggio personale o per altri, l’atto potrebbe configurarsi come truffa. Allo stesso modo, se utilizzato per minacciare un danno ingiusto al fine di ricavare denaro o altri benefici, potrebbe costituire estorsione. Se invece viene ripetutamente utilizzato per generare ansia nella vittima, potrebbe configurarsi come stalking. Se le false immagini sono utilizzate per alterare, in qualsiasi modo, il funzionamento di un sistema informatico o telematico potrebbe contestarsi la frode informatica. Infine, in caso di produzione o detenzione di materiale porno generato con deepfake ed avente per oggetto soggetti minorenni, sarà possibile, alternativamente o congiuntamente, applicare le fattispecie di cui all’art. 600 quater 1 c.p. (pornografia virtuale), art. 600 ter c.p. (pornografia minorile), art. 600 quater c.p. (detenzione di materiale pedo-pornografico). La pedopornografia virtuale rappresenta un grave crimine che coinvolge i minori e la produzione di materiale pornografico, come sottolineato dall’art. 600 quater.1 Cod. pen. che disciplina la questione in ambito legale. Le immagini virtuali sono definite come rappresentazioni grafiche create senza corrispondenza con situazioni reali, ma che appaiono realistiche. La legge prevede pene severe per chi commette tali crimini, con reclusione e multe salate per coloro che coinvolgono minori in attività pornografiche o ne traggono profitto. È fondamentale comprendere la gravità di tali azioni e rispettare la legge per proteggere i più vulnerabili. L’articolo 600 ter del Codice penale contiene disposizioni severe per coloro che coinvolgono minori in attività pornografiche.

Come si agisce legalmente per difendersi contro un Deepfake?

Ecco una guida generale su come denunciare un deepfake, includendo i passaggi legali principali:

1) Raccolta delle prove con valore legale:

  • Conserva tutte le prove disponibili del deepfake, inclusi video, immagini, registrazioni audio, messaggi di testo o altri supporti che dimostrano chiaramente la manipolazione.
  • Assicurati di fare una COPIA AUTENTICA DEEPFAKE perchè uno screenshot non ha alcun valore legale. Servizio di certificazione deepfake svolto dal nostro studio di informatica legale [click qui]
  • Cerca di raccogliere quante più informazioni possibili sulla fonte del deepfake, se conosciuta, come ad esempio il nome dell’utente che lo ha creato, l’URL del sito web o del social media dove è stato trovato, e qualsiasi altro dettaglio rilevante.

2) Consulenza legale ed informatica:

  • Consulta un avvocato specializzato come il nostro, in questioni relative alla privacy, alla diffamazione o ad altre aree del diritto pertinenti al tuo caso. Se hai bisogno possiamo consigliarti il nostro studio legale di fiducia esperto in deepfake.
  • L’avvocato può valutare le prove raccolte insieme ad uno studio informatico esperto in deepfake come il nostro di “informatica in Azienda”, determinare quali sono le violazioni commesse e perseguibili legalmente e valutare se ci sono basi legali sufficienti per intraprendere azioni legali contro il creatore o il diffusore del deepfake.

3) Segnalazione del deepfake per la sua rimozione alla piattaforma social o al sito ed al garante della privacy nei casi di revenge porn:

  • Se il deepfake è stato pubblicato su una piattaforma online come un social media o un sito web di condivisione video, segnalalo alla piattaforma o al proprietario del dominio per la sua rimozione ( possiamo aiutarti anche ad identificare a chi è registrato un sito web ).
  • Molte piattaforme hanno procedure per segnalare contenuti dannosi o illegali e possono rimuovere velocemente il deepfake se viola le loro linee guida.
  • Il garante della privacy offre la possibilità di segnalare online casi di REVENGE PORN [ qui ]. Il revenge porn, consiste nell’invio, consegna, cessione, pubblicazione o diffusione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti e senza il consenso della persona cui si riferiscono, di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito destinati a rimanere privati. Consigliamo comunque di richiedere una COPIA AUTENTICA DEL REVENGE PORN CREATO CON DEEPFAKE che viene fornita dal nostro studio per ottenere un risarcimento. 

4) Presentazione di una denuncia formale alle autorità con tutte le prove raccolte:

5) Portare avanti le Azioni legali necessarie ad identificare l’autore del deepfake e richiedere un risarcimento:

  • Se è stato possibile identificare l’autore del deepfake sarà opportuno intraprendere azioni legali contro il responsabile per richiedere un giusto risarcimento economico. Il nostro studio è in grado di seguire diverse azioni investigative sia online che offline con la collaborazione di uno studio di investigazione professionale.
  • Questo potrebbe includere azioni legali civili, come una causa per danni e interessi per diffamazione o violazione della privacy, o azioni penali, se il deepfake costituisce un reato punibile per legge.
  • Il nostro avvocato ti guiderà attraverso il processo legale e ti aiuterà a determinare il miglior corso d’azione per proteggere i tuoi diritti e ottenere giustizia.

È importante ricordare che la procedura esatta per denunciare un deepfake può variare in base alla giurisdizione ove il fatto è avvenuto e alle circostanze specifiche del caso. Consultare un avvocato specializzato come il nostro è il primo passo consigliato per determinare le migliori opzioni disponibili e proteggere i propri interessi legali. Richiedi subito un contatto con il nostro studio legale specializzato in deepfake.

Come si rimuove velocemente un Deepfake dal web?

Grazie al nostro servizio di rimozione deepfake è possibile valutare le migliori strategie da seguire :

  • per la rimozione più veloce possibile del materiale pubblicato
  • per la identificazione dell’autore della pubblicazione deepfake
  • per le azioni legali da seguire
  • per la pubblicazione se necessario di comunicati stampa mirati a smentire il deepfake su tutte le piattaforme social e siti dedicati all’informazione

Quali effetti psicologici hanno i Deepfakes sulla vittima?

Le vittime di deepfake possono sperimentare una serie di effetti psicologici lesivi, che possono variare a seconda del contesto specifico e della gravità del deepfake. Nel nostro studio è presente anche uno psicologo per potervi aiutare immediatamente. Ecco alcuni degli effetti psicologici negativi che possono essere associati alle vittime di deepfake:

  1. Vergogna e umiliazione: Essere oggetto di un deepfake dannoso, come un video pornografico falsificato o un video che diffonde informazioni false o imbarazzanti, può provocare vergogna e umiliazione nelle vittime. Questo può influenzare negativamente l’autostima e la percezione di sé stessi.

  2. Disturbo dell’immagine corporea: I deepfake che alterano l’aspetto fisico di una persona, ad esempio creando immagini di nudità falsificate, possono influenzare la percezione dell’immagine corporea della vittima e causare disagio emotivo legato all’aspetto fisico.

  3. Angoscia emotiva: Essere oggetto di un deepfake dannoso può causare un’intensa angoscia emotiva, che può includere ansia, depressione, paura e rabbia. Le vittime possono sentirsi vulnerabili, impotenti e intrappolate nella situazione.

  4. Violazione della privacy e senso di sicurezza: La scoperta di essere vittima di un deepfake può far emergere preoccupazioni sulla propria privacy e sicurezza. Le vittime possono sentirsi violare nel loro spazio personale e sperimentare una perdita di fiducia nelle relazioni personali e online.

  5. Stress e trauma psicologico: Il trauma derivante dall’essere vittima di un deepfake dannoso può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sul benessere complessivo della persona. Questo può manifestarsi attraverso sintomi di stress post-traumatico, come flashback, incubi, iper-vigilanza e evitamento di situazioni o attività legate al deepfake.

  6. Stigmatizzazione sociale: Le vittime di deepfake dannosi possono essere soggette a stigma sociale e discriminazione da parte degli altri, che potrebbero non comprendere completamente le circostanze del deepfake e giudicare la vittima in modo negativo.

È importante riconoscere che gli effetti psicologici del deepfake possono essere significativi e duraturi, e che le vittime possono avere bisogno di sostegno emotivo, psicologico e legale per affrontare le conseguenze della loro esperienza. La consulenza professionale di uno psicologo come quello presente nel nostro studio e il sostegno da parte di amici, familiari e comunità possono essere cruciali nel promuovere il recupero e il benessere delle vittime di deepfake.

Quali sono gli strumenti ed i comportamenti che tutelano le persone dai Deepfakes?

Esistono vari strumenti e comportamenti che le persone possono adottare per proteggersi dalla possibilità di essere vittime di un deepfake. Ecco alcuni suggerimenti:

1) Sicurezza dell’account online : proteggi i tuoi dati sempre !

  • Utilizza password robuste e uniche per tutti gli account online e attivare l’autenticazione a due fattori quando disponibile ( qui una guida su come attivare l’autenticazione a due fattori ) per prevenire il furto dei propri dati che potrebbero essere utilizzati per creare deepfakes.
  • Essere cauti nell’aprire e-mail o messaggi da fonti sconosciute e non cliccare su link sospetti o allegati non richiesti, in quanto potrebbero contenere malware o phishing che potrebbe facilitare l’accesso ai propri dati personali.

2) Evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari e conservare sempre una copia locale di backup di quello che pubblichiamo : prima di pubblicare qualcosa pensaci e conserva un backup di quello che pubblichi !

  • Se si postano immagini sui social media, è bene ricordare che le stesse potrebbero rimanere online per sempre o che, anche nel caso in cui si decida poi di cancellarle, qualcuno potrebbe già essersene appropriato.
  • Se hai conservato una copia locale di backup di quello che pubblichi potrai dimostrare in modo molto più rapido eventuali artefatti che verranno pubblicati con l’aiuto di dati tecnici forensi che risultano “nascosti” nelle foto e nei video” (metadata) e che nella pubblicazione sui social vengono rimossi in automatico. Per questo è buona norma conservare un backup di tutto quello che pubblichiamo online. 

3) Consapevolezza dell’online reputation : fai un controllo della reputazione regolare, richiedi con un click qui il Tagliando Digitale RE.P.A.I.R: controllo professionale della Reputazione Privata ed Aziendale in Rete

  • Monitorare regolarmente la propria presenza online è diventato importantissimo e va fatto in modo professionale, perchè non basta una semplice ricerca per il proprio nome su Internet. Potete visitare questa pagina per richiedere : IL SERVIZIO DI ANALISI DELLA REPUTAZIONE PERSONALE ONLINE PRESSO IL NOSTRO STUDIO
  • Gestire attentamente le informazioni personali condivise sui social media e altre piattaforme online, limitando, come abbiamo già suggerito, la quantità di informazioni sensibili o facilmente manipolabili che si rendono pubbliche.

4) Alfabetizzazione informatica continua: rimani aggiornato !

  • Aumenta la tua consapevolezza sulla presenza e sui rischi della disinformazione e dei deepfake online registrandoti al nostro blog “Sicurezza Informatica Facile”: il blog che ti difende dai pericoli della rete”
  • Impara a riconoscere i segni di un “deepfake dilettantistico”, come discrepanze ben riconoscibili nell’aspetto fisico, nel suono o nel linguaggio utilizzato nel video o nell’audio, tutti elementi che invece sono molto più realistici in un deepfake professionale e per i quali una valutazione veloce ad occhio nudo non è possibile.

5) Attività di verifica delle informazioni: fidati solo dopo una verifica !

  • Verifica le fonti delle informazioni prima di condividerle o crederci, specialmente se provengono da fonti non verificate o sospette. Fare sempre ricerche approfondite per comprendere se quanto stiamo visionando è un falso o meno.
  • Non limitarti mai ad una sola fonte, ma consulta più fonti affidabili e attendibili per confermare la veridicità di una notizia o di un contenuto online.

6) Controllo delle impostazioni di privacy dei nostri account: la privacy non è mai troppa !

  • Esamina regolarmente le impostazioni di privacy sui social media e altre piattaforme online per limitare chi può visualizzare e accedere alle tue informazioni personali e ai tuoi contenuti condivisi. Trovate un’ottima guida nel MANUALE DI AUTODIFESA INFORMATICA [ click qui ]

7) Consapevolezza della continua evoluzione delle tecnologie

  • Sii consapevole della continua evoluzione delle tecnologie sui deepfake e dei rischi ad essi associati, il che  significa rimanere sempre informati. Quello che poteva essere un buon suggerimento ieri non è detto che sia valido anche oggi. Parliamo dei segnali che venivano utilizzati per comprendere se si trattava di un falso o meno. Identificare oggi un deepfake può essere una sfida anche per i professionisti del settore. L’idea che un deepfake presenti un’immagine non pulita con una “pixelizzazione visibile, o il fatto che gli occhi potrebbero muoversi in modo non naturale o la bocca potrebbe sembrare distorta mentre si pronunciano le parole oppure il consiglio di guardare le luci/ombre sul viso o sui dettagli della scena per cogliere delle anomalie, sono tutte indicazioni che ora non sono più così determinanti, soprattutto se il materiale viene visionato in velocità su un piccolo dispositivo come quello del nostro smartphone. Il livello di realismo raggiunto è sconvolgente e l’unico modo per comprendere che si tratta di un deepfake, senza richiedere una analisi forense da un consulente specializzato o utilizzare un servizio professionale online dedicato all’analisi dei deepfake, è quello di utilizzare il buon senso e non solo la mente. Citiamo a tal proposito un passo dal libro “Il linguaggio informatico di Dio” scritto dal Dott. Emanuel Celano nel capitolo 8 dal titolo “Oltre l’illusione: la ricchezza della fiducia. Allow o disallow, reale o illusorio? Come riconoscere i deep-fake”. Ecco il passaggio chiave: “In pratica potremmo vedere il video di un nostro amico che parlerà male di noi o dirà o farà cose impensabili e contrarie alle sue idee e principi. Per molti il video sembrerà reale, per alcuni sorgerà un dubbio e solo pochi comprenderanno da subito di essere in presenza di un falso. Se vi chiedete come hanno fatto i pochi a comprendere che si trattasse di un fake, la mia risposta è semplice, e non di certo informatica; infatti solo conoscendo la persona con il cuore, per i suoi valori e non solo con la mente, avendola vista parlare tante volte si potrà fare una valutazione di autenticità e non perché siamo stati abili tecnicamente. Per riconoscere un deep-fake creato in modo professionale occorre analizzare così tanti elementi tecnici che è quasi impossibile, in poco tempo, cogliere anche solo pochi dettagli dell’inganno, con una riproduzione a velocità normale…”

8) Rispetto delle leggi e delle politiche online: consultare la policy sulla privacy o le regole di un sito al quale ci stiamo per iscriverci non dovrebbe essere un optional come la maggior parte delle persone considera, complice sicuramente la mancanza di tempo. Quindi :

  • Rispetta le leggi e le politiche delle piattaforme online relative alla privacy, alla diffamazione, alla manipolazione dei contenuti e all’uso responsabile della tecnologia.
  • Denuncia prontamente i contenuti dannosi o illegali che incontri online alle autorità competenti o alle piattaforme interessate.
9) Creare una password famigliare anti deepfake.
Se un malintenzionato invia un messaggio con un audio / video ad un nostro famigliare per portarlo a fare azioni mai richieste, potremo in questo modo avere un sistema di controllo atto a smascherare l’inganno. Basterà fare la domanda “dimmi la nostra password famigliare” per sapere se il messaggio è autentico.
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